Solo a partire dal luglio 1927, approfittando del passaggio di tutte le federazioni indipendenti sotto il CONI fascista e del perentorio sviluppo del calcio provinciale in ambito U.L.I.C., la rosea dedica alle squadre minori una pagina il giovedì e venerdì e così riconquista una grande fetta dei lettori sportivi che dal 1925 avevano visto sparire dalle edicole molta parte della stampa non allineata per motivi politici al regime. Sotto la direzione di Emilio Colombo, direttore dal 1922 al 1936 quasi senza soluzione di continuità, affiancato da Cesare Fanti come redattore capo, il giornale sa alimentare le grandi rivalità fra i campioni (Girardengo-Belloni, Binda-Guerra), che crearono il tifo ciclistico. Rimangono Vittorio Varale ed Emilio Colombo, che si segnala subito per la sua forte personalità. Per quasi tutti gli anni in quarta serie la dirigenza, presieduta da Ubaldo Lopardi (il più longevo presidente dell’Aquila Calcio essendo stato a capo della società per nove anni, seppur non consecutivi) prima e da Antonio Cicchetti e dal suo vice Lorenzo Natali poi, rivoluzionò di anno in anno la squadra, ma questa strategia non produsse risultati.
Dal 1930 il quotidiano esce su 7 colonne (l’ultimo ampliamento era stato nel 1899) e le edizioni vengono portate a 5 dividendo il nord Italia in 3 edizioni (Piemonte e Liguria, Lombardia quale prima edizione e Triveneto) più l’edizione del centro editata a Roma e quella del sud. Nel settembre 1922 viene inaugurata l’edizione sud editata dalla redazione sportiva di Roma. Nel 1946 esce a Trieste l’edizione della «Gazzetta Giuliana», interamente stampata nel capoluogo. Il 9 giugno 1946 viene varato il settimo numero settimanale. Il contributo dei vari club italiani alla nazionale, rispecchia più o meno quella che è la tradizione sportiva del Paese: la società che in assoluto vanta il maggior numero di calciatori forniti alla nazionale, con conseguente maggior numero di presenze, è la Juventus, che distanzia l’Inter e il Milan che, a loro volta, primeggiano su Roma, Fiorentina e Torino. Gli allenatori spagnoli sono stati per lo più ex calciatori blaugrana, esclusi Luis Aragonés, Llorenç Serra Ferrer e Quique Setién, spagnoli non ex calciatori del club.
La seconda portare nel 2023 è un classicone, non piacerà tanto alle nuove generazioni ma ai calciatori dal cuore tenero sì: e sono le Premier III Pro. Dal 1917 fino alla fine della guerra vengono stampate 30 000 copie gratuite inviate ai soldati al fronte («La Gazzetta del Mitragliere»). La tipografia Enrico Reggiani è dotata di una linotype Morgenthaler affiancata da una veloce rotativa König e Bauer in grado di stampare 100 000 copie quotidiane. Il nuovo proprietario è in grado di infondere nuovi mezzi e risorse per lo sviluppo del giornale. A giustificazione di una simile ecatombe di corridori, oltre alla intuibile fragilità dei mezzi meccanici e allo stato della rete viaria, le cronache dell’epoca raccontano del malinteso senso sportivo di alcuni tifosi che cercavano di favorire i loro beniamini lanciando manciate di chiodi al passaggio degli avversari. Fu per questo motivo, lo spazio tolto alle cronache sportive regionali che sorsero a Genova il settimanale illustrato «Il Calcio» della casa editrice Barabino & Graeve, a Vicenza il settimanale sportivo «Fonosport», a Padova «Il Veneto Sportivo» e diversi giornalini sia locali che di club ai massimi livelli del calcio italiano perché la Gazzetta non pubblicava più le formazioni complete oppure sceglieva di pubblicare solo la squadra vincente.
Nel 1961 Ambrosini lascia spazio a Gualtiero Zanetti, che un anno prima lo aveva affiancato come condirettore. Tra il 1944 e il 1945, quando l’Italia è attraversata dal fronte, la Gazzetta è ridotta ai minimi termini: esce un solo giorno alla settimana, il lunedì, su quattro pagine e viene stampata su carta bianca, a causa della penuria di materia prima. L’idea è stata poi accolta ufficialmente dal club attraverso un comunicato il 7 luglio successivo. Il tutto è dettagliato dal blu navy, che viene scelto anche per pantaloncini e calzettoni. Durante tutto il Giro d’Italia la Gazzetta esce con cadenza quotidiana. Diretto da Tullo Morgagni, nuova maglia della juve esce con cadenza quindicinale. Nel periodo bellico (1915-18) la Gazzetta ritorna a cadenza bisettimanale. Inizia per il quotidiano milanese un periodo molto difficile in cui l’informazione sportiva è ancora ridotta ai minimi termini. L’uso della cannabis è una questione ancora controversa nel mondo dello sport.