Ci hanno provato prima organizzando un sontuoso Mondiale 94, con stadi riempiti fino allo stremo di folle oceaniche (e faranno il bis fra tre anni), poi reclutando alcune delle star più importanti del pianeta, da Beckham a Ibrahimovic, da Pirlo a Henry, infine cercando di imitare, anche a livello di tifo organizzato, l’esperienza sugli spalti del calcio europeo. Nella stagione 2000-01 gli aquilotti partono bene e battono squadre blasonate come Pisa e Livorno, ma nell’arco del campionato arrivano alcune battute d’arresto e le corazzate Modena e Como (poi destinate a volare in Serie A) sono troppo forti per essere raggiunte. Nella stagione 1993-1994 gli aquilotti vengono sconfitti ai play-out dalla Massese, ma anche stavolta gli spezzini rimangono in C1 grazie a un ripescaggio. Presenta quindi domanda di ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione, domanda che viene ufficialmente accolta il 31 luglio. Il 17 luglio 2008 nasce dalle ceneri del vecchio sodalizio l’Associazione Sportiva Dilettantistica Spezia Calcio 2008. Nella fase costitutiva l’associazione è presieduta dal sindaco della città, Massimo Federici, e vede come soci-fondatori quattro consiglieri comunali di differente collocazione politica. Se da un lato, però, si era istituito il Campionato di Promozione che metteva in palio una serie di promozioni al massimo torneo, il contrario sistema delle retrocessioni, sperimentato nel 1912-1913, fu subito di fatto abbandonato a suon di riammissioni: nei campionati dal 1912 al 1915 ci fu una vera esplosione di iscritte, in crescendo trenta, quarantacinque e persino cinquantuno squadre nel campionato 1914-1915, l’ultimo disputato prima della Grande guerra.
Il vero cambiamento arriva nel 1999-2000, allorquando la proprietà passa nelle mani di quattro imprenditori milanesi: Rocci, Trevisan, Viganò e Zanoli, i quali realizzano una squadra assai competitiva, una vera e propria corazzata per la Serie C2. Dove la versione di stampo brasiliano era più radicata, la FIFA cercò con più forza di promuovere la sua nuova realtà: in Argentina venne organizzato dalla Asociación del Fútbol Argentino, in collaborazione con la FIFA, il primo campionato di futbol 5, che trovò terreno nell’area della Capitale Federale dove la federazione nazionale impose ai club di iscrivere una squadra anche in questo sport. Ci sono diverse opzioni disponibili, dai negozi sportivi specializzati agli store online, passando per i siti ufficiali dei club o dei marchi produttori. Romai Sports, brand con base negli Emirati Arabi, ha messo a punto per la nazionale senegalese un kit minimal, ma con molta personalità. Fra i primi atti della nuova società vi è la richiesta di affiliazione alla Lega Nazionale Dilettanti, supportata dai meriti sportivi idealmente ereditati dalla precedente società e dal bacino di utenza della tifoseria. Nazionale olandese femminile · Ecco dunque che la bellezza scopre una diversa accezione, arriva a noi come potenza evocativa, tocca l’immaginario più dell’estetica: quali sono le maglie che, nella storia, hanno saputo – tra club e Nazionali – assumere un significato maggiore, quelle in grado di consegnarsi alla storia e di restarvi impresse in modo indelebile?
Per la stagione 2005-2006 la squadra ha adottato il nuovo stemma sociale con decorazioni dorate, e anche le maglie da gioco hanno riportato la numerazione con cifre color oro. Tra i simboli del club c’è il Baciccia, storica figura della tradizione genovese, che campeggia nello stemma societario; dall’araldica cittadina è inoltre presa a prestito la croce di San Giorgio che fa sfoggio di sé sopra le casacche, inserita all’interno della fascia biancorossonera sul petto. Non dissimile a quello appena descritto, infine, era un altro emblema adottato sempre dall’Internazionale: anche in questo caso, lo stemma era di forma circolare, con bordura bianca e fondo blu, sul quale, adattandosi alla conformazione dell’emblema, figurava, in bianco, riprodotta con un carattere molto semplice, la sigla USI in maiuscolo. In effetti, l’Irlanda è finita in fondo alla classifica per un cavillo: per ora ha prodotto una sola tipologia di casacca… Questa divisa casalinga fu indossata in entrambi gli incontri: in semifinale con la Spagna la maglia e i calzettoni azzurri furono abbinati al pantaloncino blu navy, mentre nella finale per il terzo posto con il Belgio ai calzoncini bianchi. Pantaloncini e calze sono azzurri, con dettagli bianchi.
L’era Nike era iniziata nel 1995, con l’introduzione degli inserti e dei dettagli in oro a testimonianza di una rivoluzione culturale e stilistica che, fuori dal campo, inizia a identificare nelle jerseys il »nuovo che avanza» nello streetwear. Vediamo, come ideali riferimenti passati, quali possono essere individuate come le maglie più riuscite nella storia degli Europei. In conclusione, le maglie casalinghe dell’Inter di Milano rappresentano molto più di semplici uniformi da calcio. Questa neonata società a marzo rileva il 70% delle quote societarie e diventa azionista di maggioranza, realizzando così in Italia il primo caso di società di calcio gestita dagli stessi tifosi. Nel dicembre 2023 sono state vendute sei delle sue maglie, con una parte del ricavato devoluta a un ente di beneficenza del Barcellona. La stagione 2007-2008 comincia sotto i peggiori auspici: eliminazione al primo turno della Coppa Italia (sconfitta per 2-0 a opera del Piacenza sul neutro di Fiorenzuola) e penalizzazione di 1 punto in classifica da parte della Co.Vi.Soc. Il campionato successivo comincia con l’onorevole sconfitta in Coppa Italia contro l’Inter campione d’Italia, maglia milan bianca ma la squadra non è in grado di ripetere il grande campionato dell’anno precedente. I risultati però stentano ad arrivare e la sconfitta di Bolzano alla quinta giornata decreta l’esonero di Fulvio D’Adderio che lascia il posto ad Alessandro Pane.